Riconoscere le orchestre con Raimondo Balboni
PEDRO LAURENZ: L’AVANGUARDIA BALLABILE vol.2
Si consiglia l’ascolto in cuffia degli esempi al fine di apprezzarli al meglio!
Cari amici, bentornati per proseguire l’ascolto degli elementi ritmici e musicali dell’orchestra di Pedro Laurenz, per chi non lo avesse ancora letto ecco il link al Vol.1.
Proseguiamo velocemente l’analisi dei modelli d’accentuazione.
3-3-2
Avevamo lasciato alla sincope (a terra) ma se ascoltiamo diversi brani riscontriamo facilmente che Laurenz utilizza anche il cosiddetto tres-tres-dos (3-3-2); la cosa non ci sorprende se pensiamo che Pedro Laurenz ha suonato per Julio De Caro per vari anni, ed in quell’orchestra il 3-3-2 era usato spesso.
Le orchestre di primo livello hanno sempre usato variare i loro modelli d’accentuazione durante il brano per fornire una certa varietà espressiva ed evitare la (noiosa) monotonia del tràn-tràn-tràn-tràn offertaci dalle orchestre di terzo livello (ma anche di secondo).
Possiamo riconoscere con facilità il 3-3-2 nel brano Arrabal ma basta ascoltare e se ne trovano in quantità.
Arrabal
DOS EN CUATRO
Sappiamo che il “cuatro” (il basso che suona tutti i quattro tempi) è il modello d’accentuazione maggiormente usato usato da Laurenz; il cosiddetto “dos” implica che il basso suoni soltanto sul primo e sul terzo tempo della battuta (del ciclo ritmico); in vari punti Laurenz, pur proseguendo l’uso del “cuatro” fa suonare il basso in “dos”. Il bello è che gli altri due tempi sono suonati da altri strumenti. Questo “trucchetto” conferisce ariosità alla melodia ma mantiene saldo il riferimento per i ballerini. Troviamo un esempio chiaro in Arrabal al secondo 8 ed al secondo 15 dell’esempio musicale:
Arrabal
Un altro esempio lo troviamo in Desconsuelo, all’inizio ed al secondo 8:
Desconsuelo
ELEMENTI MUSICALI E STRUMENTALI
IL PIANO
Abbiamo visto durante il nostro percorso che in alcune orchestre il piano funge da spina dorsale del brano, in altre si limita più a punteggiare e sottolineare alcune parti, con una certa libertà; in Laurenz il piano fa DI TUTTO ma senza formule particolarmente predefinite o ricorrenti; basta ascoltare Llueve Otra Vez per rendersi conto di cosa intendo:
Llueve Otra Vez
oppure ascoltiamo assieme Vieja Amiga; o ancora Mas Solo Que Nunca. In tutti questi esempi vediamo che l’uso particolare del piano dà modo all’arrangiatore di usare diverse tessiture orchestrali e quindi di variare il colore musicale del brano.
Vieja Amiga
Mas Solo Que Nunca
IL CANTANTE
Per quanto inizialmente Laurenz avesse mantenuto il ruolo del cantore relegato all’esecuzione del ritornello (in spagnolo estribillo da cui il termine estribillista, ovvero cantante del ritornello), le tessiture strumentali già supportano il cantante in modo diverso rispetto a quanto succedeva nella corrente tradizionalista della guardia vieja; se pensiamo a Canaro o Lomuto, ad esempio, quando entra l’estribillista spesso l’orchestra diminuisce il volume e semplicemente accompagna il cantante durante la propria esibizione; in questo Laurenz è invece già in pieno ‘40 sin dal 1937 con Abandono, sua prima incisione di tango con Hector Farrel. Si ascolta chiaramente come quando entra il cantore l’orchestra continua ad accompagnarlo ma mettendolo in risalto tramite la tessitura orchestrale dell’accompagnamento e le risposte degli archi; il cantore è già trattato come un altro strumento dell’orchestra:
Abandono
Quando nel 1943 arriva in orchestra Podestà, l’orchestra è già pronta a farlo brillare come cantore d’orchestra solista tra solisti; in Nunca Tuvo Novio, prima incisione di Podestà con Laurenz il sostegno e la spinta dell’orchestra fanno brillare Podestà di luce propria:
Nunca Tuvo Novio
Tutta la produzione con Podestà è molto matura da questo punto di vista, ascoltiamo un piccolo estratto da Alma de Bohemio (bestia nera di tutti i cantanti di tango).
Alma de Bohemio
IL BANDONEON
Naturalmente il bandoneòn – dato il valore del direttore come solista e virtuoso dello strumento – è in grande evidenza in quest’orchestra. Famosissime le “variazioni” finali di molti brani; chi non associa immediatamente Laurenz a quest’esempio alzi la mano. Riporto il titolo soltanto per dovere, dato che si tratta di Amurado:
Amurado
Per mio gusto è meravigliosa, e rappresenta ad un tempo una specie di manifesto programmatico musicale la parte finale di Arrabal (un brano, ripeto, emblematico per tutta la decada de oro):
Arrabal
In Orgullo Criollo il finale più che variazione è un fraseggio, un’esposizione della melodia con variazioni prevalentemente ritmiche:
Orgullo Criollo
In modo molto decareano il solo in Yo Quiero Cantar Un Tango è letteralmente un solo, tutta l’orchestra si ferma per lasciare spazio al breve solo di bandoneon, e poi riparte;
Yo Quiero Cantar Un Tango
Laurenz non era soltanto il Jimi Hendrix del bandoneon, l’eroe delle variazioni forsennate, ma è stato avanguardia anche nell’uso del fraseo, del rubato, delle note tirate quasi con rabbia oltre la scrittura dello spartito, come ad esempio in La Madrugada:
La Madrugada
In Naranjo en Flor in un assolo molto breve s’ascolta il fraseo di Laurenz ed anche un altro aspetto che verrà poi sviluppato a fondo da fine anni 50 da Pugliese (vedi nota su Pugliese parte 2): mentre un bandoneon esegue un solo – anche breve – gli altri suonano altro, sia pure solo armonia con note lunghe, ed il suono s’ingrandisce:
Naranjo en Flor
V’invito ad ascoltare ora De Puro Guapo per intero (https://youtu.be/ed8ntzuSAiE) dove trovate tutte le cose scritte sopra.
IL VIOLINO
Spesso i violini suonano la melodia staccata, con valore ritmico. Curioso come in vari solo il violino suona sulla quarta corda con vibrato, un po’ come succedeva in D’arienzo (ricordate l’effetto “La Vaca”?)
Vediamo assieme un paio d’esempi:
Todo
La Madrugada
I FINALI
Vi rimando agli articoli sui finali delle orchestre( Vol.1, Vol.2 e Vol.3) ma ricordiamo che il finale tipico di Laurenz è “CHAAAN chan”
La Madrugada
L’INIZIO
La ricerca la lascio a voi, vorrete pure lavorare un po’? 😊 Vi dò un aiutino: moltissimi brani dell’orchestra iniziano con due/tre note del bandoneon. Buon lavoro!
IN CONCLUSIONE
Al solito, questa nota non è un manuale né un riassunto ma uno spunto, ed ambisce ad essere uno stimolo all’ascolto. Ho tentato di limitarmi al minimo indispensabile e, mentre preparavo la nota ed ascoltavo i brani per selezionare gli esempi, ho avuto modo di accorgermi di altre mille cosine che non avevo mai notato in precedenza e che non sono rilevanti al fine di conoscere lo stile per poter riconoscere l’orchestra. Ecco la bellezza della buona musica eseguita dai buoni musicisti, un viaggio con un panorama che non cambia ma non è sempre uguale, poiché ogni volta possiamo notare qualche dettaglio nuovo, non osservato prima e che ci dà la voglia di continuare nel percorso.
Grazie ancora a tutti, buon ascolto.
Alle prossime note!
Raimondo Balboni
Cantante, musicista e milonguero. Ho a che fare con la musica del Sudamerica da più di 40 anni, 35 circa col tango; frequento le milonghe dal 2000, ballo dal 2003 e musicalizzo stabilmente da ottobre 2016.
Curo maniacalmente ed in modo professionale la qualità del suono e tento di essere al servizio della pista come sempre dicono i miei maestri Jorge Dispari e Damiàn Boggio, e come sempre diceva Felix, che continua ad ispirarmi.
Selezioni di tango tradizionale ballabile, no tango nuevo.
Quando possibile uso uno schermo o lavagnetta per informare i ballerini riguardo le orchestre (ed i cantori) selezionati durante la serata.